Patrizia Mmandofia
LETTERA A GIOVENALE
Penetro i ’’paesaggi dell’anima” inoltrandomi in un viaggio nato molto prima del risveglio. Il viaggio si protrae all'infinito, all’inseguimento della luce che rincorre la luce, oltre la tela che meticolosamente plasmi, oltre lo spazio che la tela cautamente confina, oltre la clessidra del tempo che già non ne scandisce misura.
È il mondo nel mondo, liberato nella morte come inequivocabile gesto di supremo amore.
Dal buio attraverso lo spessore del tratto non condizionato, la purezza si riappropria del suo battito, affiorando impercettibile, distante lontano dalle convenzioni, eppure così reale.
È la realtà di una felicità remota, avvolta nelle nebbie dell’inconscio che nitida e decisa sorprende avvalendosi dei colori che la natura detta.
Nitide ed eteree sono le nostre ombre che, umili ed orgogliose, calpestano la terra che da sempre e dal profondo coltivi.
Coesistono intelletto e natura, simbolismi danzanti giochi di equilibrio monocorde che confluiscono in un unico coro, verso ’’l’incontro”; mentre l’emozione è orchestra dal colore: determinato, carico, intenso.
L’elogio al sentimento puro traspare prepotente, bussando alla nostra memoria spirituale, la melodia sensoriale ed accesa nata nel presente del sempre.
Patrizia Mmandofia